Erano due anni che reggevo la parrocchia di Villar Bagnolo all'inizio dell'estate 1953, quando l'allora Vescovo di Saluzzo Mons. Egidio Luigi Lanzo, mi incaricò di portare alla Domenica la S. Messa ai Pastori e ai Cavatori che lassù rimanevano nei giorni festivi, e agli eventuali turisti che, sempre più numerosi, si portavano nella zona.
1953. Prima Messa al Pian d'la Mena.
Servendomi della Lambretta [...] raggiungevo il "Pian d'la Mena" ove allestivo un altarino da campo su un una rudimentale tavola di pietra e celebravo la Messa sotto la cupola del cielo e al cospetto delle montagne.
Si radunavano così: pastori, cavatori e gli escursionisti [...]
Verso la fine dell'estate il punto di incontro fu stabilito più in basso a mezzogiorno dove sarebbe sorta la cappelletta. Già alcune residenze si realizzavano a Montoso ed i diversi locali di ristoro registravano molte presenze.
Molti convenuti mi richiedevano di fare una cappella.
Ed intanto venne il 1955.
Festa dell'Assunta alla Cappelletta di Montoso
Dal Montoso si portava un tavolo di legno, messo a disposizione da Chinetta Borda che vi teneva un ristoro e tutto l'occorrente per la celebrazione: era davvero una partecipazione attiva di tutti.[...]
Un certo signore di Torino che cercava un posto accessibile su una montagna per fare un Pilone, ha posato gli occhi su questa zona e vuole costruirlo qui; aveva già preso contatto con un muratore di Bagnolo, un certo Minetto Grato, il quale avrebbe incominciato a lavorare nel giro di poco tempo... Trovai tosto il muratore che mi confermò quanto era stato riferito e mi indicò il posto scelto per il Pilone: era circa venti metri più in basso di dove c'è ora la Cappelletta.
Proposi al Sig. Minetto di fare, al posto del Pilone, una piccola cappella onde poter celebrare al coperto: le spese in più per questa modifica sarebbero state sostenute dalla parrocchia. Ebbi un incontro con il committente del Pilone: si trattava del sig. Barotto Giuseppe, abitante a Torino ma nativo di Bibiana, paese alle falde del Montoso in provincia di Torino.
Egli aveva fatto voto a S. Antonio di costruire un pilone in suo onore per avergli salvato la vita nella prima guerra mondiale e di aver preservato la sua casa e i suoi averi dai bombardamenti della seconda del 1940-45.
Egli non fu per niente contrario di cambiare il progetto del Pilone in quello di una cappella.
Egli avrebbe fatto fare i lavori edili del sacello e, la parrocchia avrebbe provveduto al tetto e al necessario per la celebrazione. Il sito fu portato più in alto, verso ovest, perché fosse più in vista dalla strada. Un semicerchio tracciato sul terreno disegnò la piccola abside, ed i lavori iniziarono pochi giorni dopo.
La Cappellina presentò subito la sua linea semicircolare accogliente e ben inserita nel paesaggio.
Il muratore Minetto fece tutto da solo e l'autunno, che in montagna è sempre precoce, fece sospendere i lavori, che ripresero nell'estate del 1956. Quando la parte muraria fu ultimata mi provvidi quattro lastroni di 4 metri, la lunghezza della cappella, che furono sufficienti a formare un solido tetto. All'interno fu fatto l'altare contenente, nella sua base, un cassone metallico per ritirare l'occorrente alla Messa. Un cancello metallico recinge l'area della celebrazione ed un cancelletto delimita il breve pronao a cui sovrasta una piccola campana, proveniente dalla demolita cappella di Colombaro dei Rossi in Saluzzo.La donò il Can.co Pietro Michelis arciprete di Saluzzo a cui fui vice curato per quasi 4 anni. La pittura fu eseguita dal pittore Paolo Panero di Saluzzo che dipinse la Vergine Maria mentre consegna Gesù Bambino nelle braccia di S. Antonio da Padova.
Alla destra e alla sinistra, della porta, che immette nell'area della celebrazione, in due nicchie, sono poste le statue di S. Grato Vescovo, di cui il muratore porta il nome e S.ta Barbara protettrice dei cavatori.
Nell'autunno fu benedetta, per incarico del Vescovo di Saluzzo, da D. Biagio Giraudo, allora Assistente Diocesano di A.C.
Da allora la Messa al Montoso fu sempre celebrata, nei tempi estivi, alla Cappelletta sino alla ultimazione del Santuario.
Qui, nel 1957 iniziò la festa dell'Assunta che prendeva ogni anno proporzioni maggiori per la partecipazione della gente.
Si venne così a conoscenza della bellezza del luogo, della vicinanza con Torino e città della pianura, nonché della purezza, medicamentosità e abbondanza delle sue acque.
Si constatò l'abbondanza degli spazi pianeggianti, per cui molti richiesero al Comune di Bagnolo di acquistare lotti per costruire la seconda casa.