La terribile estate del 1943
Molti distintivi erano scomparsi dalle giacche e i fascisti in odore di fronda facevano i coraggiosi ordinando al bar un surrogato ristretto.
Molti obiettivi erano puntati sull’Italia per individuare i segnali di una crisi che a tanti pareva imminente.
I giornali sovietici ovviamente non avevano corrispondenti nei paesi dell’Asse, ma seguivano gli avvenimenti attraverso la stampa dei paesi neutrali e le testimonianze che arrivavano dagli ambienti della clandestinita’.
Ne troviamo un esempio in un articolo pubblicato da Krasnaja Zvezda il 1 luglio del 1943.
Leggiamo:
“Il disfattismo investe masse sempre piu’ larghe di popolazione. Penetra finanche nelle file del partito fascista come dimostrano le numerose espulsioni di questi giorni.
Il Corriere della sera scrive che e’ stato espulso un folto gruppo di funzionari di alto livello dell’apparato dello stato e del partito. Fra questi Mario Telo, capo Dipartimento del Ministero per il commercio estero e l’industriale Giovanni Giuliani.
Negli ultimi tempi – conclude il giornale – sono stati destituiti 19 prefetti in servizio in citta’ particolarmente colpite dai bombardamenti, come Torino, Genova, Palermo, Messina.”
I direttori delle maggiori testate sovietiche seguono gli avvenimenti internazionali, ma tutta la loro attenzione e’ concentrata sul corso della Grande guerra patriottica.
Dopo la grandiosa vittoria a Stalingrado sul fronte russo e’ intervenuta una pausa che in quell’inizio di luglio sembra arrivata alle ultime battute.
I direttori di “Pravda”, “Krasnaja Zvesda” e “Izvestia” sanno che qualcosa di grosso sta per accadere. E’ stato loro raccomandato di convocare a Mosca i loro maggiori collaboratori.
Il 6 luglio un ampio articolo del giornale “Krasnaja Zvezda”, l’organo ufficiale del Commissariato del popolo alla difesa, comunica senza enfasi che in direzione di Kursk le unita’ tedesche sono passate all’offensiva dopo un violento bombardamento delle posizioni sovietiche.
Le forze impegnate sono ingenti, ma soltanto piu’ tardi ne conosceremo l’entita’.
I tedeschi hanno dato il via all’operazione “ Zitadel” che lo Stato Maggiore della Wermacht ha messo a punto in gran segreto come una rivincita per Stalingrado.
Ma come ci rivela Mikojan, il membro piu’ longevo del Politburo, Stalin ne era venuto a conoscenza addirittura tre giorni prima che Hitler lo firmasse.
Era stato deciso di non anticipare il nemico, ma di logorarlo su una linea di difesa scaglionata in profondita’ e poi di passare ad una offensiva devastante che avrebbe dovuto portare ad una vittoria senza precedenti.
In quella che sarebbe passata alla storia come la Battaglia di Kursk l’Armata Rossa schierava un milione e trecento mila uomini, 3444 carri armati, 19.100 cannoni, 2172 aerei, con una riserva strategica pari alla meta’ dei mezzi impegnati.
Sei giorni dopo il giornale “Krasnaja Zvezda” riportava la notizia dello sbarco in Sicilia delle truppe anglo-americane riportando un comunicato del Ministero della difesa degli Stati Uniti.
“ Le Forze armate alleate al comando del generale Eisenhower hanno dato inizio alle operazioni di sbarco in Sicilia. I bombardieri pesanti americani hanno distrutto il comando generale delle truppe dell’Asse in Sicilia.”
Altre incursioni sono state effettuate su Comiso.
Gli anglo-americani nel giro di un mese riuscirono a sbarcare quasi mezzo milione di uomini contro poco piu’ di 200.000 mila soldati italiani e tedeschi.
La Battaglia di Kursk ebbe termine il 23 agosto del 1943 con una bruciante sconfitta della Wermacht che lasciava sul campo piu’ della meta’ delle forze impegnate.
Il 17 agosto gli americani entrarono a Messina dopo che i tedeschi erano riusciti a strasbordare in Calabria grande parte delle loro truppe.
Gli anglo-americani avrebbero risalito la penisola con una lentezza impressionante entrando nelle maggiori citta’ italiane dopo che erano state liberate dai partigiani.
Arrivarono a Milano dopo il 25 aprile del 1945.