1964

Scritto da Don Pietro Mainero. Postato in Il Santuario dell'Assunta

Maggio 1964: si inizia

L'8 maggio 1964 un Yumbo ha iniziato lo scavo delle fondamenta, all'indomani l'escavazione era finita.

Nei giorni seguenti vennero fatte con scavo manuale le misurazioni definitive, l'allacciamento all'acqua potabile, la costruzione di una baracca per ritirare gli attrezzi ed il materiale del cantiere. Per questi lavori ho utilizzato l'opera di volontari che furono sempre numerosi tra i cavatori che ci preparavano le " topure", i blocchi di pietre per la costruzione, sia villaresi che di paesi vicini. Dopo questi lavori preliminari, il 31 maggio, 11 persone vennero a gettare le fondamenta con il sussidio di due betoniere.

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1964 volenterosi 1964 donaldo isola 1964 fondamenta

2 giugno, ancora un gruppo di volonterosi vennero per scaricare nella baracca 200 quintali di cemento poi andarono alle cave a caricare topure.

Al12 giugnoaltri camions di pietre.

14 giugnoallacciamento al cantiere da parte dell'Enel.

1964 betoniera 1964 donpietro cariola 1964 betoniera attesa 1964 fondamenta1

Lavorando ancora il14 ed il 21 giugnole fondamenta vengono ultimate. Intanto alle cave si continuò a preparare pietre per averne una buona riserva per l'inizio della muratura che incominciò il 3 agosto.

La costruzione dei muri in pietra fu affidata all'impresa di Piccato Michele (Chel Cit) che comprendeva il figlio Michelino e il nipote (ora geometra) Bosio Aldo. A servirli erano prevalentemente Giovanni Batt. Maurino e Boaglio Tomaso. A coordinare questi servizi attendeva mio fratello Don Aldo.

Nelle mani degli abili muratori ogni pietra trovava la sua collocazione, mentre dalle cave altre arrivavano. Per fare il muro a vista si richiedevano pietre con un bello spacco, e quasi ogni cava metteva da parte queste pietre per la chiesa.
I cavatori aiutavano ancora a caricare queste pietre, lavoro niente affatto leggero: non c'era ancora l'attuale abbondanza di pale meccaniche.

1964 si inizia

Allafesta dell'Assunta (15 agosto)i muri di tutto il tracciato della chiesa erano a circa due metri. Già si poteva intravedere la distribuzione degli spazi, ma non tutti si raccapezzavano, sembrava loro impossibile che si potesse da quella, per loro, confusione di muri far risultare una chiesa.
A chi mi esprimeva queste titubanze io dicevo: «Non si può dichiarare il punto sino a che la boccia non è ferma». E per vedere la boccia ferma ci andava ancora un bel po' di tempo. Quando l'autunno avanzato rese impossibile il proseguimento del lavoro, i muri erano in buona parte all'altezza del tetto, mentre la sacrestia era già stata coperta con la soletta dei soffitto. Si era lavorato poco più di due mesi.